Note sul produttore: Pantelleria non è solo mare e cartoline estive. È un’isola aspra, remota, modellata dal vento e dal fuoco, dove il lavoro della terra è una sfida quotidiana. È qui che Francesco Ferreri e Nicoletta, compagni nella vita e nel vino, hanno scelto di tornare per recuperare l’identità agricola ed enologica dell’isola.
Francesco, figlio di un marinaio pantesco, si forma tra Conegliano, San Michele all’Adige e l’estero, fino all’incontro con Nicoletta in Nuova Zelanda. Insieme rientrano a Pantelleria e, con l’aiuto del padre e dei contadini locali, recuperano 14 appezzamenti abbandonati: poco più di 2 ettari, ma un mosaico di suoli, altitudini ed esposizioni che richiede lavoro per oltre 11 mesi l’anno.
Da questo paesaggio vulcanico e frammentato nascono vini identitari, frutto di uve tradizionali come Catarratto, Zibibbo e Nivuro Nostrale, ciascuno legato al suo luogo. I nomi evocano le radici arabe del dialetto pantesco, a testimoniare un progetto che è prima di tutto una scelta di cuore: raccontare un’isola attraverso la sua “memoria liquida”, restituendole voce, dignità e futuro.