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Addio ad Enrico Scavino

Ci lascia Enrico Scavino, storico produttore di Castiglione Falletto

Tutto il mondo del vino e dell’enogastronomia in generale dice addio ad Enrico Scavino, uno dei più grandi produttori di questo settore che ad aprile avrebbe festeggiato 83 anni.

Domenica 25 Febbraio 2024 si è improvvisamente spento uno dei produttori di vino più famosi ed apprezzati del mondo del Barolo a seguito di complicazioni dovute ad un intervento chirurgico non specificato.

Enrico Scavino è stata una figura iconica nel panorama vinicolo italiano, celebrato per la sua straordinaria dedizione alla produzione di vini di alta qualità.

In questo articolo, abbiamo deciso di raccontarvi la sua vita e le sue produzioni, evidenziando tutte le ragioni per cui è considerato una figura così importante.

Addio ad Enrico Scavino uno dei rivoluzionari ‘Barolo Boys’

Nato nel 1940 in una famiglia con lunga tradizione vinicola, Enrico Scavino ha ereditato una grande passione e conoscenza nel settore fin dalla sua giovinezza. Infatti la sua famiglia possedeva già vigneti nelle colline di Langhe, nell’area del Barolo, un Terroir rinomato per la produzione di alcuni vini più pregiati di tutta Italia.

Già dai suoi primi anni di vita, Scavino intraprese un percorso di apprendimento costante del settore vitivinicolo combinando la tradizione familiare con un approccio innovativo attraverso viaggi di studio e varie collaborazioni con enologi rinomati. Così facendo, affinò le sue competenze abbracciando anche le moderne tecnologie senza mai perdere di vista le sue radici.

Enrico Scavino, a soli 10 anni entrò a far parte dell’azienda fondata da suo padre Paolo Scavino nel 1921, portando avanti il nome della sua famiglia con una sua impronta personale e la visione di creare vini che riflettesse il carattere unico del territorio di Langhe, esprimendo al meglio le qualità del Nebbiolo. L’uva del Barolo.

E a proposito di Barolo, non possiamo non citare come Enrico Scavino, ad inizio anni ’90 sia stato uno dei principali protagonisti dei Barolo Boys, ossia un gruppo di vignaioli che portarono questo vino dai salotti (per pochi eletti ndr) alle ribalte internazionali facendolo diventare il prodotto così famoso e ricercato che conosciamo oggi.

Locandina documentario ‘Barolo Boys’ (foto da mymovies.it)
Locandina documentario ‘Barolo Boys’ (foto da mymovies.it)

Da quel momento, i Barolo Boys introdussero nuove tecniche di vinificazione (ispirate agli approcci francesi ndr) con l’uso di botti di rovere per l’affinamento anziché le tradizionali botti di legno di Slavonia e sviluppando anche una maggiore consapevolezza dei diversi terroir dell’area del Barolo, studiando le caratteristiche uniche del suolo, del microclima e dell’esposizione al sole.

Per quanto Enrico Scavino e i Barolo Boys hanno impattato con queste nuove tecniche, il critico e regista Tiziano Gaia, produsse un documentario intitolato proprio Barolo Boys nel 2014, narrato da Joe Bastianich in cui si racconta la storia di questo gruppo di produttori.

Addio ad Enrico Scavino: Un Uomo di vigna

Ciò che ha distinto Enrico Scavino nel panorama vinicolo mondiale è stata la sua costante ricerca dell’eccellenza in ogni fase del processo produttivo, dai vigneti fino alla cantina, con un’attenzione maniacale per garantire la qualità.

Grazie alla sua dedizione, i suoi vini hanno guadagnato diversi riconoscimenti internazionali, premi e valutazioni positive dalla critica specializzata.

Ad oggi, la sua azienda è una cantina costantemente presente ai vertici della critica enologia internazionale grande oltre 20 ettari di vigneto, tutti posizionati nei terreni più vocati per la produzione di Nebbiolo da Barolo. Essa passerà interamente alle sue figlie Enrica ed Elisa che ricordano il padre affermando:

“Aveva 72 vendemmie sulle spalle, tutte vissute con la stessa passione”

Enrico Scavino e le sue figlie (foto da ilsecoloxix.it)
Enrico Scavino e le sue figlie (foto da ilsecoloxix.it)